LE MODIFICHE AL CDS 2021, QUALI APPROVATE E QUALI RIMANDATE di D.Carola
COSA E’ CAMBIATO NEL CDS, TRA DECRETO SEMPLIFICAZIONI E LEGGE DI BILANCIO 2021.
Abstract: Per il 2021 ci si aspettava un sostanziale aggiornamento delle norme che regolano la circolazione stradale, ma ciò è avvenuto solo in parte, attraverso la legge 120/2020, noto come Decreto semplificazione, e la legge 178/2020 ossia la legge di bilancio 2021. Poche vere novità e per tutto il resto che si attendeva da tempo si dovrà ancora attendere con il rinvio di alcune misure tornate in Commissione Trasporti.
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(a) Esperto e consigliere nazionale UPLI. Già comandante dirigente di Polizia Locale, membro della Commissione di riforma del Codice della Strada, redattore de Il Sole 24 Ore.
Solo parziali le modifiche al Codice della Strada
Le modifiche al Codice della Strada annunciate per l’estate che dovevano riformare alcuni punti essenziali della circolazione stradale sono andate in porto solo parzialmente lasciando ancora una volta incompiuta la più volte annunciata riforma.
Una storia che si protrae ancora per un provvedimento atteso da oltre dieci anni che negli ultimi due si è trascinata tra ritardi e tira e molla producendo meno risultati rispetto a quelli attesi.
Si aspettava una proposta di legge specifica e invece le modifiche sono state inserite dal governo nella Legge 11 settembre 2020 n.120 Conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 16 luglio 2020 n.76 recante «Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitali» (decreto semplificazioni) e nella legge 30 dicembre 2020 n.178 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (legge di bilancio 2021), prassi contestata dal presidente della Repubblica che le ha ritenute non inerenti al tema generale degli atti normativi, anche se poi Mattarella ha comunque promulgato il pacchetto normativo, incluse alcune modifiche al Codice della Strada.
Altre sono state rimandate alla Commissione Trasporti della Camera per tenere conto delle modifiche normative che sono intercorse da quando il provvedimento è approdato in aula e il 14 settembre quando la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Tutte le novità
Una delle principali novità per il Codice della Strada introdotte con il decreto Semplificazioni è il concetto di “utenza vulnerabile”: pedoni ciclisti conducenti di ciclomotori e motocicli nonché persone con disabilità.
Per tutelare gli utenti più deboli gli attraversamenti pedonali possono essere rialzati a filo del marciapiede e colorati per renderli più visibili i pedoni avranno sempre la precedenza nell’attraversamento rispetto al passaggio dei veicoli ma adesso ne beneficiano solo se hanno iniziato ad impegnare le strisce.
Dopo quattro mesi dall’introduzione della legge scatterà l’obbligo del casco per i minori di anni 12 alla guida di una bici.
Sempre in tema di utenza debole i conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai ciclisti che transitano sulle strade urbane ciclabili o che vi si immettono anche da punti non soggetti a pubblico passaggio come gli accessi pedonali privati. Attenzione anche nelle fasi di sorpasso: lungo le strade urbane ciclabili il conducente di un autoveicolo che effettui il sorpasso di un ciclista deve assicurare una maggiore distanza laterale di sicurezza in considerazione della minore stabilità del mezzo a due ruote.
Viene comunque specificato che biciclette e monopattini devono transitare sulle piste loro riservate ovvero sulle corsie ciclabili o sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile quando esistono.
Altre novità riguardano i velocipedi a pedalata assistita che possono essere dotati di un pulsante che permetta di attivare il motore anche a pedali fermi, purché con questa modalità il veicolo non superi i 6 km/h.
Nuove disposizioni anche per l’immatricolazione dei veicoli storici e per le gare atletiche, ciclistiche e quelle con animali o con veicoli a trazione animale che interessano il territorio di più regioni, per le quali è stata fatta chiarezza che l’autorizzazione è rilasciata dalla regione o dalla provincia autonoma del luogo di partenza,
Cosa è saltato
Una delle norme più controverse contenute nel testo unico del nuovo Codice della Strada ma non inserito nel decreto Semplificazioni e quindi rimandata è quella che fissa in 3 secondi la durata del giallo al semaforo.
A giudizio di chi scrive il testo unificato andrebbe stracciato perché produrrebbe un vero disastro: come la legalizzazione del giallo di appena tre secondi un tempo che sarebbe servito solo a provocare incidenti e a far fare cassa ai comuni con i semafori vampiri visto che in realtà ci vorrebbero minimo quattro secondi per un incrocio sicuro cinque nel caso sia presente un semavelox o il limite di velocità sia di 70 chilometri orari e oltre.
Altro tema controverso e dibattuto riguarda il limite di velocità autostradale con la proposta di incrementarlo a 150 chilometri orari laddove sussistano le condizioni di sicurezza dell’infrastruttura e anche questa proposta non è stata inserita tra quelle approvate con il decreto Semplificazioni.
Partiamo dalla premessa che di fatto l’articolo 142 già prevede la possibilità di elevare il limite a 150 km “Sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato previa installazione di appositi segnali sempreché lo consentano l’intensità del traffico le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio.”.
Ma nessuna concessionaria lo ha mai elevato non ravvisando le condizioni di sicurezza indicate dal codice.
Rimandati anche i provvedimenti per l’uso del telefono mentre si è al volante così come se si usa un computer o un tablet: multa da 422 euro a 1.697 euro e sospensione della patente da sette giorni a due mesi con in più la decurtazione di cinque punti della patente.
In caso di recidività la sanzione sale fino a 2.588 euro e la sospensione della patente va da uno a tre mesi oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente.
Approvata invece la possibilità di installare gli autovelox nelle strade urbane di quartiere e locali altra norma a cui sono seguite molte critiche soprattutto da parte di chi la vede come un modo per arricchire le casse dei comuni.
Spetterà comunque al Prefetto decidere su quali strade cittadine verranno installati gli autovelox.
PER SCARICARE IL DOCUMENTO:
202104 D.Carola-Le modifiche al CdS quali approvate e quali rimandate
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