ALLA POLIZIA LOCALE DEL MOLISE (E NON SOLO) di F.Passaretti e D.Carola

ALLA POLIZIA LOCALE DEL MOLISE (E NON SOLO) di F.Passaretti e D.Carola

IL MOLISE, COME ALTROVE, LA POLIZIA LOCALE È SEMPRE SOLA (E DENIGRATA)

 

ll 30 aprile, quando ancora erano vietati i funerali, quando ancora non poteva esserci nessuno, nemmeno i quindici congiunti che possono esserci dal 4 maggio, a Campobasso si raduna una folla per il funerale di una donna Rom.

I giorni successivi mostrano che la regione meno colpita dal Covid-19 si trasforma in quella con la maggior percentuale di infetti.

Tutti si sono sentiti in dovere di sproloquiare a ruota libera lanciando accuse segnatamente contro le forze dell’ordine ree di aver omesso i controlli e, quindi, di non aver evitato l’assembramento e in particolare il dito è stato puntato, come al solito, soprattutto sulla polizia locale che avrebbe dovuto impedire questo assembramento (perché poi solo la polizia locale non è dato sapere).

Fermo restando la ferma, puntuale e chiara condanna dell’irresponsabile e pericoloso atteggiamento assunto dalla comunità Rom in occasione della celebrazione del funerale, nel contempo si invita chi non rispetta la nostra divisa, in questa come in altre innumerevoli occasioni, e coloro che denigrano il nostro operato, ad accompagnarci durante un turno di servizio o a salire su una nostra vettura di pattuglia.

Così, giusto per rendersi conto, ictu oculi, di cosa e come operiamo diuturnamente.

Forse ci si renderebbe conto che non eleviamo infrazioni solo per divieti di sosta; che abbiamo a che fare con gente maleducata, delinquenti, criminali, drogati, ubriachi, accattoni, immigrati clandestini, malati di mente; che facciamo TSO senza sapere spesso chi abbiamo di fronte e a volte scopriamo che il paziente aveva malattie gravi (tipo l’Aids per esempio) dopo il trasporto in ospedale e noi magari abbiamo rischiato morsi, pugni e sputi in faccia.

Tutti quelli che hanno la critica facile, e spesso stereotipata, potrebbero venire con noi a fare i posti di controllo, senza sapere chi si ferma (magari un latitante mafioso) perché privi di accesso allo SDI, con il pericolo di subire aggressioni, privi di strumenti di tutela personale e di tutele giuridiche e previdenziali come hanno le altre forze dell’ordine.

Potrebbero aiutarci a rilevare un incidente, con lesioni personali gravissime o magari mortale, con il cadavere ancora lì, che resta a farci compagnia fino a che il magistrato di turno non ne dispone la rimozione, oppure venire alla camera mortuaria ad assistere all’ispezione cadaverica.

Potrebbero fare un po’ di viabilità sotto  la pioggia, il sole cocente, lo smog e gli insulti.

Potrebbero dover chiamare il canile per un cane abbandonato, o il veterinario per un cane investito, oppure cercare di riportare a casa un anziano con alzheimer che si è perso.

Potrebbero stare ore e ore in piedi, dietro una transenna o uno sbarramento antiterrorismo e vietare il passaggio di veicoli facendo da scudo umano.

Potrebbero fare un sopralluogo in una discarica di rifiuti, magari tossici, oppure in un cantiere edile abusivo.

Magari si scontrerebbero con i veri furbi del sistema, che sanno sempre come riuscire a cavarsela e scoprireste che rabbia fa la nostra impotenza in determinate circostanze.

Venite, venite gente, a scoprire il meraviglioso mondo degli insulti gratuiti, dove noi dobbiamo essere i risolutori di tutti i problemi del mondo: se la segnaletica non funziona è colpa nostra, se c’è un incidente con ubriaco è colpa nostra, se vanno troppo veloce in auto è colpa nostra, se rubano è colpa nostra, se la piazza principale della città fa schifo è colpa nostra, però è anche colpa nostra se semplicemente facciamo il nostro lavoro.

Siamo in un periodo dove vige imperante la parola SICUREZZA ma si sono dimenticate da tempo le parole RESPONSABILITÀ e RISPETTO.

Ma nonostante tutto facciamo il nostro lavoro con amore e passione. Facciamo sere, notti, mattine e pomeriggi con orari assurdi condizionando la nostra vita familiare e la cosa ci infastidisce.

Però amiamo il nostro lavoro. Lavoriamo quando ci va bene due-tre domeniche al mese e altrettanti sabati se non prendiamo ferie, e non sappiamo cosa significa avere un fine settimana libero.

Eppure ci piace.

CHIEDIAMO SOLAMENTE RISPETTO, DIGNITÀ E TUTELE.

Domenico Carola,

già comandante dirigente della polizia locale di Isernia, coordinatore regionale Molise. 

Francesco Passaretti,

comandante dirigente della polizia locale di Latina, presidente nazionale.

 

PER SCARICARE IL DOCUMENTO

202033 F.Passaretti e D.Carola-Alla polizia locale del Molise (e non solo)

 

#polizialocale #poliziamunicipale #campobasso #funeralirom #assembramento #covid-19 #coronavirus

Facebook Comments

share

Socio fondatore e Segretario Generale dell'UPLI