L’OPINIONE DEI SINDACATI DI POLIZIA SU DI NOI: SILP CGIL di A.Berti
LA TRASCRIZIONE DELLE DICHIARAZIONI DEL 27/10 ALLA I COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DI DANIELE TISSONE
di Alessandra Berti (a).
Abstract: La trascrizione delle dichiarazioni del sindacato SPI-CGIL della Polizia di Stato sulle proposte di legge di riforma e sul ruolo delle polizie locali rese nell’audizione informale del 27/10/2020 innanzi alla I Commissione della Camera dei Deputati.
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(a) ispettore capo della Polizia Locale di Latina.
INTERVENTO DI DANIELE TISSONE
segretario generale nazionale SILP-CGIL (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia – CGIL)
Trascrizione dell’intervento:
“Il testo coordinato raccoglie proposte di legge che vanno nella direzione di un maggior coordinamento alla ricerca di un assetto stabile che va necessariamente oltre le misure di emergenza finora emanate in materia.
La nostra visione di sicurezza pubblica, signor presidente, si fonda sulla legge primo Aprile 1981 numero 121 con l’istituzione dell’autorità nazionale provinciale di pubblica sicurezza, la quale ha una duplice espressione di prefetto al quale ha attribuito il coordinamento sul piano di indirizzo politico delle linee strategiche in maniera di ordine e sicurezza pubblica con rapporto diretto con il Ministro dell’Interno ed il dipartimento della Polizia di Stato nonché il questore al quale spetta in materia di ordine e sicurezza pubblica la coordinazione dei servizi a livello tecnico operativo.
La proposta pur nella sua complessità a punti di interesse che riprendono i concetti di legge già presenti in altri progetti di legge come si vede il decreto Minniti vedasi la bozza dell’ordinanza dei sindaci nello specifico.
Col PDL 242 all’articolo 3 pare voglia risolvere a favore dei sindaci la questione all’articolo 54 del Tuel che in passato è stata fonte di variegate polemiche.
Nel testo in esame il prefetto pare parte integrante nello sviluppo dei progetti nei quali sono previsti le verifiche almeno semestrali con il coinvolgimento del comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Nel merito a nostro parere non sarebbe sbagliato prevedere un percorso che in fase di analisi coinvolgesse anche il Dipartimento della Pubblica Sicurezza nel suo ruolo di titolare del coordinamento e della visione unitaria delle forze di polizia come peraltro è previsto dall’articolo 6 comma 1 della legge 121 dal titolo: coordinamento e direzione unitaria delle forze di polizia.
Da questa osservazione la possibilità che da un’assenza di approccio comune possano esseri create normative ad ok che si attagliano al territorio ma che potrebbero risultare non armoniche rispetto alle politiche della sicurezza di livello nazionale, possibile fonte di disparità di trattamento tra cittadini dimoranti in luoghi diversi.
Sulla condivisione delle banche dati facciamo poi presente Le possibili difficoltà in relazione di un sistema di controllo che diventerà certamente più complesso con l’aumento dei soggetti che aderiranno alle consultazioni.
Optiamo al riguardo autonome modalità d’accesso alle banche dati con una specifica regolamentazione delle responsabilità e di controlli interni per una valutazione globale della normativa originaria di riferimento, il richiamo va agli articoli 7 e 11 della legge 121 dell’81.
Riteniamo non accoglibile l’accesso ad altre banche dati estranee agli ambiti di polizia, penso alla lotta alla criminalità organizzata al terrorismo ed al sistema formativo Schengen.
Si propone inoltre al comma 4 dell’articolo 16 elenchi di evidenza pubblica dei comandanti dopo la lettera B anche l’inserimento delle lettere C i funzionari della PS con qualifica dirigenziale a partire dal vice questore aggiunto è una lettera aggiuntiva la d gli ufficiali superiori e generali dell’Arma dei Carabinieri.
L’articolo 21 andrebbe a nostro parere soppresso in quanto esiste oggi il nuel il numero unico europeo a cui andrebbero stabilmente connesse tutte le centrali operative delle polizie locali.
Non si tratta di un articolato semplice in particolare per quanto riguarda l’aspetto delle regioni ma rimane lodevole l’impianto complessivo.
Su tutto l’impegno di omogeneizzare a livello nazionale le polizie locali, a questo proposito siamo concordi ad un intervento normativo che miri ad elevare la professionalità delle polizie locali evitando però ogni propria assimilazione alle forze di polizia.
In tale contesto si chiede che le pulizie locali si assumano la responsabilità di operare nell’arco delle 24 ore per l’espletamento dei servizi di controllo del territorio.
Concludo dicendo che condividiamo e comprendiamo la necessità di demandare al sindaco l’analisi dei progetti e la realizzazione a livello comunale così come le politiche integrate per la sicurezza così come a livello regionale.
È sicuramente questo il modo migliore per intercettare le esigenze a livello locale che altrimenti sfuggirebbe a qualsiasi normativa nazionale l’auspicio è che anche nel futuro la materia sulla sicurezza non sia più in balia a iniziative estemporanee emergenziali fondandosi su solidi e chiari progetti di più ampio respiro di tutta la collettività, in particolare dei soggetti più fragili.”.
PER SEGUIRE TUTTE LE AUDIZIONI E GLI INTERVENTI DEL GIORNO:
http://webtv.camera.it/evento/16966
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