UNA RIFLESSIONE POLITICA SULLA SICUREZZA di M.Mancini

UNA RIFLESSIONE POLITICA SULLA SICUREZZA di M.Mancini

LA POLITICA DELLA SICUREZZA

di Massimiliano #Mancini(1)

Abstract: Il significato e il significante del concetto di sicurezza nella società attuale e le prospettive in una riflessione schematica che vuole introdurre uno sguardo d’insieme e sinergico.

Keywords: #Politica #Politiké #Sicurezza #Security #Safety #MassimilianoMancini #EspertiUPLI #UPLI #UnionePoliziaLocaleItaliana

(1) Segretario Generale UPLI, già comandante dirigente di Polizia Locale e Provinciale, DPO/RPD e consulente privacy in enti pubblici e aziende private.

 

L’Upli è nata proprio come associazione politica nel senso della politiké greca, lo abbiamo detto nel primo articolo del nostro statuto, quindi non partitica ma istituzionale e soprattutto culturale. 

Forse mai come ora c’é bisogno di una vera rivoluzione culturale, perché questa emergenza ha enfatizzato tutti i limiti nazionali ed europei sulla mancanza di una visione filosofica della politica, invece di procedere con vecchi schemi decadenti legati al passato o, peggio, continuando a decidere di non decidere.

Anche a livello pragmatico e operativo, per parlare concretamente di sicurezza, è necessario che finalmente si  ripartisca in maniera precisa, al di sopra dei piccoli interessi di bottega, le competenze tra i diversi livelli istituzionali, europei, nazionali, regionali, provinciali e cittadini.

Non si può continuare a credere che si possa procedere con inutili sovrapposizioni, se non contrapposizioni, persino tra le forze di polizia, frammentate in vari ordinamenti ma tutte con le stesse competenze, con tante distinzioni spesso solo ostentate ma senza alcuna ripartizione giuridica normativa.

Iniziamo dalla cultura e dalla competenza, dalla conoscenza reciproca e dal dialogo tra tutte le forze di polizia.

Infatti benché siamo associazione di categoria della polizia locale non solo accettiamo tra i nostri soci anche gli appartenenti agli corpi di polizia nazionale, ma essi hanno anche ruoli dirigenziali nell’associazione.

La sicurezza è un sistema che per funzionare deve essere necessariamente sinergico e avere una visione e un coordinamento unitario nella sua generalità, nelle sue differenti componenti che, giustamente, devono essere distinte e indipendenti nelle loro particolarità.

Il sistema sicurezza deve includere e raccordare non solo tutte le forze di polizia e le istituzioni preposte al controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica, quindi gli organi preposti a quella funzione che gli anglosassoni definiscono security.

Ma la sicurezza, non a caso, in italiano come in altre lingue è polisemica e quindi include complessivamente tutte le forme che in ogni contesto e in ogni situazione garantiscono l’incolumità e la pacifica convivenza dei cittadini.

Quindi un sistema efficiente e moderno di sicurezza deve includere anche la protezione civile in ogni sua componente e funzione, a cominciare dal soccorso, quindi quelle attività che gli anglosassoni raggruppano nel termine della safety.

Ci pare scontato, eppure in Italia non solo non si sono ancora riunite tutte le banche dati delle forze di sicurezza, in un unico e ampio cel condiviso, ma nonostante l’obbligo europeo e le norme nazionali ancora non si riesce ad avere in tutto il territorio nazionale un numero unico di emergenza, 112, che non costringa il cittadino e la vittima a fare tante telefonate, tante richieste, tanti rimbalzi tra le istituzioni in un momento in cui ha solo bisogno di essere aiutato.

Iniziamo quindi a condividere le competenze e il dialogo e, anche questo piccolo contributo, vuole andare in questa direzione.

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Socio fondatore e Segretario Generale dell'UPLI